Antonio Rovaldi – Bettina Buck
Antonio Rovaldi – A Roma domani nevica
Bettina Buck – Platzhalter
December 4th 2010 – January 22nd, 2011
(Italian text below)
Monitor is proud to present a double solo show devoted to Bettina Buck and Antonio Rovaldi, each with an intimate, composed project in which the element of memory plays a fundamental role.
Under the umbrella title Platzhalter, the latest body of work by German artist Bettina Buck marks her return to Monitor after her first solo show here in 2005.
At first glance, Platzhalter (in English, placeholder) is apparently conceived as a site-specific work based on the architectural conformation of the gallery, in fact traces a series of mental punctuation marks that, through a sequence of minimal actions, outline the fourteen corners that make up the perimeter of the exhibition space.
The small, precious bronze sculptures on display refer both to the space of the gallery and to corners of studios belonging to artists that Bettina Buck elected, met and which are joined up in the journey she makes through various cities across Europe. The moulds of these sections of space were created by the artist out of self-expanding foam – a material that is not completely controllable – and represent a process which she sets in motion and allows unfold over time. In this way elements of travel and encounter, as well as recounting and listening, are all employed by Bettina Buck as place holders to be inserted within a given space (that of the gallery), outlining a pattern of private and at times intimate thoughts which are interconnected by associations, an idea, a noise, a thin impalpable tie like an imaginary piece of string.
Five years on from his first solo show, Antonio Rovaldi continues an uninterrupted theme of his work by drawing his inspiration from the well-known Swiss writer Robert Walser, whose body was discovered in a snow-covered field on Christmas Day 1956.
The photograph of the body where it was found could be the starting point for A Roma domani nevica, in which Rovaldi reconstructs an emotional geography through the life of a poet up until his death, measuring up with the physical and mental distance that separates one place from another and using literature itself as an instrument for measuring landscape. Thus two walking sticks (L’alleanza perpetua) presented as a gold enamelled ceramic sculpture become two abstract lines marking the space of the gallery or the distance between two given points. Space, distances, lines in the landscape – the series of photographs Herr Erwin Brugger (17 Ottobre 2010) derives from the artist’s meeting with the man who discovered the body of the writer. The spectator is guided town a ‘memory lane’ through the Herisau woods (in Switzerland’s Appenzell canton), following the itinerary that Walser made on the day he died and which Rovaldi and Erwin Brugger – now aged 70 and retired – walked half a century on from the event.
Bettina Buck
Bettina Buck 1974, Cologne, lives and works in London
Solo Shows: 2010: In Shape in Control, Rokeby, London; 2009: Solid Objects-Bettina Buck invites Sara Barker, Mirko Mayer Gallery, Cologne. Group Shows: 2010: Proposal (Nacht Und Traume) for Stavanger, curated by Vincent Honorè, Galleri Ophdal, Stavanger (Norway); Stuff, V22 The Wharf Road Project: If You Can’t Close This Door Don’t Open it, London.
Antonio Rovaldi
Antonio Rovaldi 1975, Parma, lives and works in Milan and New York
Solo shows: 2010: (with Michael Hopfner) Shorakkopoch, curated by Davide Ferri, Magazzino 1b, Prato; 2008: Job is my danger, Monitor, Rome; 2006: Premio New York, Italian Academy at Columbia University, New York. Group shows: 2010: ACF, New York; Mal d’Archive, curated by Chiara Agnello, Katia Anguelova and Guillaume Mansart, La Friche La Belle de Mai, Marseille; 2009: Battiti, Complesso del San Michele, Rome; Il cielo in una stanza, curated by Andrea Bruciati, Galleria d’Arte Contemporanea di Monfalcone; L’angelo sigillato, curated by Rita Selvaggio, Museo di Icone Russe F. Bigazzi, Peccioli (FI).
Antonio Rovaldi – A Roma domani nevica
Bettina Buck – Platzhalter
4 Dicembre 2010 – 22 Gennaio 2011
La galleria Monitor è orgogliosa di presentare Bettina Buck e Antonio Rovaldi in una doppia personale che vede gli artisti impegnati in due progetti dai toni intimi e raccolti, in cui la componente della memoria e del ricordo riveste un ruolo fondamentale.
Platzhalter è la parola che dà il titolo al nuovo corpo di lavori dell’artista tedesca Bettina Buck che torna ad esporre negli spazi di Monitor dopo la prima personale nel 2005.
Apparentemente concepita come una mostra site specific ideata sulla conformazione architettonica della galleria, Platzhalter (in italiano, segnaposto) traccia in realtà una sorta di punteggiatura mentale marcando, tramite interventi minimi, i quattordici angoli che delimitano la superficie dello spazio espositivo.
Le piccole e preziose sculture in bronzo esposte in mostra si riferiscono infatti non allo spazio della galleria ma ad angoli di studi di artisti incontrati da Bettina Buck in varie località europee. Realizzate tramite il calco di queste porzioni di spazio con schiuma autoespandente-materiale non perfettamente controllabile-esse rappresentano il risultato di un processo innescato dall’artista alla scoperta dell’alterità. Le componenti del viaggio e dell’incontro così come quelle del racconto e dell’ascolto vengono così utilizzate da Bettina Buck per la realizzazione di veri e propri segnaposti da inserire in uno spazio (quello della galleria) in cui viene delineata una traccia del movimento di pensieri privati, a volte intimi, tutti collegati tra di loro da un’idea, un rumore, un legame sottile ed impalpabile come un filo immaginario.
A distanza di cinque anni dalla prima mostra personale di Antonio Rovaldi, l’artista riprende il filo di un discorso mai interrotto, ispirandosi alla figura del celebre scrittore svizzero Robert Walser il cui corpo è stato trovato in un campo innevato il 25 Dicembre 1956.
L’immagine fotografica del ritrovamento potrebbe essere il punto di partenza perA Roma domani nevica, in cui l’artista ricostruisce una geografia emozionale attraverso la vita di un poeta fino ad arrivare alla sua morte, confrontandosi con la distanza fisica e mentale che separa un luogo da un altro e usando la letteratura stessa come strumento di misurazione del paesaggio.
Ecco dunque che due bastoni da passeggio (L’alleanza perpetua), sotto forma di una scultura in ceramica smaltata d’oro, diventano due astratte linee luminose che tagliano e delimitano lo spazio della galleria, quasi a segnare la distanza tra due punti. Spazio, distanze, linee nel paesaggio: la serie fotografica Herr Erwin Brugger (17 Ottobre 2010) nasce dall’incontro dell’artista con l’uomo che ritrovò il corpo dello scrittore. L’osservatore è accompagnato lungo un vero e proprio sentiero della memoria, attraverso un bosco di Herisau (Svizzera, Cantone dell’Appenzell) percorso da Walser il giorno della sua morte e attraverso cui Rovaldi e Erwin Brugger-oggi pensionato di settantanni-si incamminano a loro volta a distanza di mezzo secolo.
Bettina Buck
Bettina Buck 1974, Colonia, vive e lavora a Londra.
Solo show: 2010: In Shape in Control, Rokeby, Londra; 2009: Solid Objects-Bettina Buck invites Sara Barker, Mirko Mayer Gallery, Colonia. Selected Group Shows: 2010: Proposal (Nacht Und Traume) for Stavanger, curated by Vincent Honorè, Galleri Ophdal, Stavanger (Norvegia); Stuff, V22 The Wharf Road Project: If You Can’t Close This Door Don’t Open it, London.
Antonio Rovaldi
Antonio Rovaldi 1975, Parma, vive a lavora tra Milano e New York
Solo shows: 2010: (con Michael Hopfner) Shorakkopoch, a cura di Davide Ferri, Magazzino 1b, Prato; 2008: Job is my danger, Monitor, Rome; 2006: Premio New York, Italian Academy at Columbia University, New York. Selected Group shows: 2010: ACF, New York; Mal d’Archive, a cura di Chiara Agnello, Katia Anguelova e Guillaume Mansart, La Friche La Belle de Mai, Marsiglia; 2009: Battiti, Complesso del San Michele, Roma; Il cielo in una stanza, a cura di Andrea Bruciati, Galleria d’Arte Contemporanea di Monfalcone; L’angelo sigillato, a cura di Rita Selvaggio, Museo di Icone Russe F. Bigazzi, Peccioli (FI).