NICOLA SAMORÌ

Lucrezia romana
2020

oil on onyx
40 x 30 cm

In “Lucrezia romana” la pietra sulla quale il profilo della donna è stato dipinto non è una superficie trovata, bensì il risultato di un paziente innesto di geodi estratti da altri blocchi di onice e incastonati, come un intarsio, in punti strategici dell’immagine per simulare una sorta di pianto corrosivo, che dall’occhio scivola verso lo sterno allargandosi in un grande solco che rammenta la ferita mortale prodotta dal pugnale.

Modello del dipinto è una celebre opera del Parmigianino, cesellata con cura, quasi fosse un cameo inciso che, in questa trascrizione, celebra la vocazione minerale del dipinto manierista attraverso la materia prima sulla quale l’immagine è modellata, incorniciando aperture che brillano di cristalli come quella dell’orecchio, in assonanza con le perle dipinte che arricchiscono la sofisticata capigliatura.

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