IL TEMPO REGOLA L’ATTO: DUE OPERE PER UNA MOSTRA | ATTO II

Atto Secondo:dal 12 al 29 gennaio 2021*
Claudio Verna | Benedikt Hipp

Il secondo episodio de Il tempo regola l’Atto**, ciclo di appuntamenti proposto da Monitor per la programmazione invernale, crea un dialogo tra le opere di due artisti di diversa generazione, Claudio Verna (Guardiagrele 1937) e Benedikt Hipp (Monaco 1977), innescando una riflessione profonda sulla forma e sul colore attraverso la pittura e la scultura intese come linguaggi universali e simbolici.

Claudio Verna è annoverato tra gli esponenti più noti della pittura analitica e protagonista in prima linea nei decenni successivi di un discorso, anche teorico sulla pittura, oltre che naturalmente pratico attraverso la sua ricca carriera espositiva. Verna, muovendosi tra tradizione, rivoluzione, resistenza, è testimone fedele di una storia del linguaggio della pittura e alla sua identità, sia sul piano della rappresentazione, sia su quello esistenziale e sensibile. Una ricerca costante che si è accompagnata a una riflessione arguta e alla partecipazione a un dibattito accesso per ridefinire gli elementi del fare pittorico, il processo di realizzazione e percezione, la modulazione e la relazione dei campi di colore, ribadendone l’assoluta  centralità. In mostra a Monitor uno dei rari dipinti di formato tondo realizzati dal Maestro: ’Oro antico’ presenta infatti i colori più iconici utilizzati dal pittore: l’ocra, il giallo, l’arancio. Il gesto, il moto della mano dell’artista, il segno che muta in maniera ritmata avanzando dalla profondità della superficie, trasformano il dipinto in un’esplosione di luce e colore, in un giallo infuocato caro a Van Gogh, di cui il dipinto è suggestione e memoria allo stesso tempo.

La pittura e la scultura sono i medium che Benedikt Hipp utilizza per introdurci nel suo immaginario carico di simbologia e riferimenti culturali: dal potere iconografico di oggetti e ex voto e l’interconnessione tra parti del corpo, fino alla relazione con la filosofia e i fenomeni naturali legati al tempo e alla trasformazione, dall’analisi della dimensione umana come di quella ambientale e sociale dell’esistenza.
Benedikt Hipp, attualmente borsista presso l’Accademia Tedesca Roma Villa Massimo, conduce in maniera fluida e parallela la ricerca sui due diversi linguaggi, realizzando per le sue mostre – dalle gallerie agli spazi museali – un armonico dialogo tra lavori pittorici di diversa dimensioni, sculture e grandi installazioni. Per il secondo episodio de Il tempo genera l’atto è stata scelta l’opera Aeon W3, appartenente alla più recente serie di sculture in argilla prodotte dall’artista. Questo nuovo complesso ciclo di opere, è stato seguito da Hipp personalmente, in tutte le fasi di realizzazione, attraverso la costruzione nel proprio atelier di Monaco di un forno giapponese, l’Anagama, fondamentale per la tecnica del wood firing. La combinazione tra il fuoco, elemento primordiale e sacro e l’argilla, uno dei materiali più usati fin dall’antichità per produrre oggetti, materia duttile che si trasforma a contatto con l’energia irradiata dal calore, riconduce questa serie di lavori ad una dimensione profondamente atavica ma anche contemporanea nelle forme e nelle colorazioni. La particolare patina, prodotta dalla cottura nel forno, avvolge le sculture come una pelle sottile e cangiante. Le forme, richiamando in parte figure primordiali e parti di corpi, ma anche pietre fossili, si presentano come un luogo della trasformazione  e della transizione.

Come accade per i dipinti di Hipp, l’immagine si compone e si ricompone evocando i processi ciclici della natura capace di generare sempre nuove forme.
Le opere in mostre ci guidano verso lo studio articolato che i due artisti  perseguono sul colore e sulla forma ma anche sulla matericità dell’opera e sulla sua trasformazione, nonché sulla nostra percezione, dandoci la possibilità di spingerci oltre l’immagine ma anche di tornare all’essenza del linguaggio della pittura e della scultura.

 

*A partire dal 10 dicembre e per tutto il mese di gennaio la galleria MONITOR ospiterà un ciclo di mostre a calendario “irregolare”: Il tempo regola l’atto. Ogni appuntamento presenterà solamente due opere di due artisti a confronto che saranno fruibili per un periodo di tempo breve e indeterminato.

** In conformità con le linee guida del  D.P.C.M. 3 dicembre 2020  e per evitare  assembramenti, l’apertura di ogni ciclo di mostre non prevede una serata di opening. La mostra  sarà aperta al pubblico a partire dalla data indicata e visitabile secondo gli orari consueti di apertura della galleria (mar – ven ore 13.00-19.00). Per visitare la mostra non è richiesta prenotazione, ma le entrate saranno contingentate e si potrà accedere solo se muniti di mascherina propria.


 

ENG

Act II: from12 to 29 January 2021*
Claudio Verna | Benedikt Hipp

The second instalment of Time Regulates the Act, a cycle of exhibitions marking Monitor’s winter programme, creates a dialogue between the works of two artists from different generations: Claudio Verna (b. 1937, Guardiagrele, Italy) and Benedikt Hipp (b. 1977, Munich, Germany). This exhibition elicits a deep reflection on form and colour by looking at painting and sculpture as universal and symbolic languages.

Claudio Verna is deemed one of the leading figures in “Pittura Analitica” (Analytical Painting) and a major protagonist in the debate on painting – both theoretical and applied thanks to a prolific career. Moving through tradition, revolution and resistance, Verna is a reliable witness to the history of the language of painting and its identity, not only on a representational level but also on an existential and perceptive one. A central theme in his practice, that has been accompanied by sharp reflections and participation in heated debates to redefine the elements of painting, its process and perception, its modulation and relation between colour fields, reiterating the absolute centrality of painting. Monitor presents one of the rare round paintings by the Maestro: ‘Oro antico’ (Ancient gold), which features the artist’s trademark colours: ochre, yellow and orange. The gesture – the movement of the artist’s hand – and the mark which rhythmically alters the painting from its depth through to its surface, transform the painting into an explosion of light and colour, in a fiery yellow dear to Van Gogh, to whom this painting is at once an allusion and memory.

Painting and sculpture are the media which Benedikt Hipp uses to introduce us to an imaginarium charged with symbols and cultural references: from the iconographic power of objects and votive offerings, the interconnection between body parts, to the relationship of philosophy to natural phenomena tied to time and transformation; from analysing the human dimension to the environmental and social dimension of one’s existence. Benedikt Hipp, currently Rome Prize fellow at the German Academy Rome Villa Massimo, approaches his research of these two separate media in a fluid and parallel manner, creating a harmonious dialogue between paintings of varying dimensions, sculptures and large scale installation across his shows at galleries and museums alike.  Aeon W3, part of his most recent series of clay sculptures, will be displayed in the second instalment of Time Regulates the Act. This new complex cycle of works has been personally followed by Hipp for the entirety of its production, by building the Japanese Anagama kiln – essential for the wood firing technique – in his Munich studio. The combination of fire, a primordial and sacred element, and clay, the oldest known ceramic material, which transforms with heat, bring this series of works into a profoundly atavistic dimension but equally a contemporary one because of its form and colour. A distinctive glaze, the result of wood firing, covers the sculptures like a thin iridescent skin. The shapes, which recall both primordial figures and body parts, as well as fossils, are presented as a site for transformation and transition. Much like in Hipp’s painting, the image here is composed and recomposed evoking the cyclical processes of nature, endlessly capable of generating new forms.

The works in the show guide us through the artists’ articulated investigation into colour and form, the materiality of works and their transformation, as well as of our own perceptions, offering us the opportunity to go beyond the image but also to return to the essence of the language of painting and sculpture.

 

* From 10 December throughout the month of January, MONITOR gallery will host a cycle of exhibitions on an “irregular” calendar: time will regulate the act. Each event will bring together two artists who will present just two works accessible for a short and indefinite period of time.

** In compliance with recent government regulations and to avoid gatherings, there will be no opening events. The exhibition will be open to the public from 10 December during the gallery’s usual opening hours (Tuesday – Friday, 1 – 7pm). No appointment is needed to visit the gallery, but a limited number of visitors will be permitted to enter the gallery at a given time. Visitors are required to wear a face mask