October 16, 2020

Fondazione Ermanno Casoli ed Elica

annunciano

 

MATTEO FATO

Artista vincitore della XVIII edizione del Premio Ermanno Casoli

con il progetto

Gentile come un ritratto

a cura di Marcello Smarrelli

Inaugurazione dell’opera
20 ottobre, ore 12
presso Elica, via Ermanno Casoli, 2
Fabriano (AN)

Matteo Fato è il vincitore della XVIII edizione del Premio Ermanno Casoli, riconoscimento che, animato da un profondo percorso di ricerca delle potenzialità del rapporto tra arte e impresa, invita ogni anno un’artista a realizzare un’opera destinata a un’azienda, con la partecipazione attiva delle persone che ci lavorano.

In un momento particolarmente difficile, in cui anche la dimensione relazionale del lavoro è messa alla prova dalla pandemia, il progetto presentato da Matteo Fato è stato scelto per la sensibilità e l’efficacia con cui è riuscito ad affrontare questo aspetto: l’artista ha infatti deciso di aprire la sua autorialità a un’operazione collettiva, traducendo il gesto pittorico, cifra distintiva del suo lavoro, in un “fare insieme” ricreando un senso di vicinanza e d’incontro con l’altro. Quello che ne deriva è l’espressione dell’identità di una comunità aziendale e di un territorio, oltre che un segnale di ripartenza che trae dal passato per guardare al futuro.

Il progetto Gentile come un ritratto, a cura di Marcello Smarrelli, rientra nelle celebrazioni per il 50° anniversario della nascita di Elica, azienda leader nella produzione di cappe aspiranti per la cucina, nell’ambito di E-STRAORDINARIO – il programma di formazione con l’arte contemporanea che, da oltre un decennio, contraddistingue l’attività della Fondazione Ermanno Casoli. L’opera realizzata è il risultato di un atelier temporaneo di pittura allestito in azienda, della durata di una settimana, condotto da Matteo Fato a cui hanno partecipato 159 dipendenti di Elica delle sedi di Fabriano, Mergo e Castelfidardo (FIMEMotors).

Il titolo richiama volutamente il presunto autoritratto del pittore Gentile da Fabriano (Fabriano 1370 ca., Roma 1427), che compare nella tavola dell’Adorazione dei Magi (1423), oggi conservata agli Uffizi. La sfida di Matteo Fato è stata molteplice: partire da un capolavoro del passato, così legato al genio e all’eccellenza del territorio, per concepire collettivamente un’opera del presente e, in questo salto temporale, passare dall’autoritratto di Gentile a un ritratto attuale: quello di una realtà aziendale che da Fabriano, spinta dalla passione del suo fondatore Ermanno Casoli, si è distinta nel campo del design a livello mondiale, in un collegamento ideale con la bottega rinascimentale del Gentile.

I dipendenti di Elica partecipanti al progetto hanno avuto la possibilità di confrontarsi personalmente, ma sempre in totale sicurezza, con l’artista, riflettendo insieme sulla natura del ritratto come forma espressiva che rappresenta non solo un’individualità, ma l’epoca che la caratterizza. Per ritrarre un soggetto è infatti necessario poter giungere a una “familiarità” con il contesto storico, culturale e sociale che lo circonda. Con questa consapevolezza ognuno dei partecipanti ha ricevuto dall’artista la chiave per lasciare il proprio segno, alla ricerca di una somiglianza fondata sul proprio vissuto e sulla propria quotidianità. Il risultato è un’opera che, nella sua pluralità e nella sua astrazione, è capace di rappresentare tutti quelli che hanno contribuito a realizzarla.

Il ritratto, come di consuetudine nella pittura di Matteo Fato, entra a far parte di una più ampia installazione, composta da altre opere legate al suo processo di lavoro: da questa operazione collettiva sono state estratte infatti altre tele, ricavate dai panni utilizzati per la pulizia dei pennelli a ogni cambio di mano e di colore, a loro volta intelaiati e incorniciati all’interno delle loro casse da trasporto.

Questa opera corale, dal titolo Gentili come un ritratto, è allestita nell’ufficio deI CEO Elica Mauro Sacchetto: il ritratto si staglia nello spazio come un dispositivo carico della potenza delle decine di persone che lo hanno realizzato, mentre i quadri con le puliture dei pennelli sono allestiti in una grande libreria, come fossero volumi di un dizionario enciclopedico aziendale, un condensato di cinquant’anni di storia condivisa e aperta alla collettività.

L’installazione entrerà a far parte della Elica Corporate Collection visitabile su prenotazione. La partecipazione all’inaugurazione è soggetta alle limitazioni date dalla situazione sanitaria in corso, sarà possibile partecipare solo ed esclusivamente su prenotazione e fino al limite dei posti disponibili. (Per informazioni e prenotazioni: segreteria@fondazionecasoli.org).

PREMIO ERMANNO CASOLI

Il Premio Ermanno Casoli viene istituito nel 1998 dalla Famiglia Casoli per ricordare Ermanno Casoli, imprenditore e fondatore di Elica, appassionato d’arte e artista egli stesso. Nato come premio acquisto, le opere venivano destinate per volontà della famiglia al Polo Museale – Complesso di Santa Lucia di Serra San Quirico (AN) in cui, nel 2019, è stato inaugurato il Museo Premio Ermanno Casoli 1998-2007. Con l’istituzione della Fondazione Ermanno Casoli nel 2007 e la nomina a direttore artistico di Marcello Smarrelli, il Premio cambia volto diventando una commissione affidata ad un artista per realizzare un’opera d’arte in un’azienda, con la partecipazione attiva delle persone che ci lavorano. Il Premio viene attribuito a quegli artisti che nella loro ricerca mostrano una particolare sensibilità ai temi sociali e alla condivisione del lavoro, seguendo la metodologia di E-STRAORDINARIO, il progetto di formazione ideato e sperimentato dalla FEC, che mette l’artista al centro del processo formativo utilizzando l’arte contemporanea come strumento di indagine del reale e potente metafora che attiva il pensiero innovativo e migliora gli ambienti di lavoro.