OGNI GOCCIA CADE
A cura di Matteo Fato
Artisti: Lorenzo Aceto/ Giacomo Alberico/ Daniele Caggiano/ Cecilia De Nisco/ Gioele Pomante/ Veronica Pratelli/ Giulia Sensi/ Alan Silvestri
Opening 02.04.2022 h11.30-16
Fino al 08.05.2022
“Le nostre mani sono delle immagini, che spesso volgono le spalle al paesaggio; sono fragili eremi colmi di un instabile miele. Tutti noi siamo il nostro spazio frequentato, e anche quando il tuono è nella valle assistiamo i giardini dei nostri tramonti; un giardino in cui la notte abbonda, del verde acume del mondo. Non ci resta che abbandonare le mani ad un roseo sonno, e girarci verso il nostro paesaggio, che ci sussurra in un volo di vespe: vieni a chiedermi dove, ogni goccia cade”. (Matteo Fato, D’apres Andrea Zanzotto)
Questo piccolo testo introduttivo di Matteo Fato è un vero e proprio d’apres linguistico elaborato attraverso l’osservazione delle poesie di Andrea Zanzotto (in Dietro il paesaggio): autore che grande spazio ha dedicato nell’ambito della sua ricerca a quel luogo del paesaggio in cui:
‘[…] non è quello che viene normalmente percepito bensì quello che vi si suppone latente, inscritto sul rovescio’che si manifesta, proprio come accade in questa mostra a cura dell’artista pescarese.
Matteo Fato ha scelto di invitare per la mostra di riapertura della galleria Monitor a Pereto dopo la pausa invernale otto giovani artisti italiani-alcuni dei quali alla prima esperienza espositiva- per riflettere sulla condizione inevitabile dell’elemento paesaggio. Il paesaggio è difatti una conditio sine qua non, un qualcosa che esiste a prescindere da noi e con la quale si è costretti nostro malgrado a confrontarci continuamente, per tutta la vita. Per definizione il paesaggio è una parte della superficie terrestre che si può abbracciare con lo sguardo; questi abbracci (a volte inconsapevoli) prendono forma attraverso il panorama linguistico degli artisti presenti in mostra. Ogni goccia è unica, anche se caduta nello stesso luogo.
La mostra si apre con la grande installazione fotografica di Gioele Pomante concepita nell’estate del 2020, in cui l’artista -che in estate lavora presso uno stabilimento balneare come bagnino- indaga il rapporto tra sé e il mare che “è la minaccia che giustifica la mia presenza rispetto a questa veduta costante. Nervi e attesa, solitudine e orizzonti lontani, amori estivi e vite che passano, tremendamente adolescenziale, testardamente infantile e capriccioso”. Nella stanza degli affreschi, a diretto contatto con la montagna che si staglia di fronte alla finestra prende posto una grande installazione di Veronica Pratelli che si compone di una batteria lignea interamente realizzata a mano, un video (che documenta la creazione stessa dell’opera nella sua totalità) e un’incisione calcografica (che ne riporta le tracce manifeste). Pratelli conversa col paesaggio attraverso il suono ‘di una jam botta e risposta’. La batteria ricostruita diviene quindi matrice, di carattere antico come antico è il nostro colloquio con il paesaggio: “Traccio questa conversazione, la batto, la incido…Intendiamoci così per sempre, a suoni”.
Nella stessa stanza, in un invisibile dialogo sonoro, un piccolo ma prezioso lavoro fotografico di Giacomo Alberico: “Senza Titolo è l’interpretazione visiva di uno straordinario evento accaduto in Abruzzo più di mille anni fa: un meteorite colpisce un’area nel Parco del Sirente generando un cratere oggi trasformatosi in lago che funge da abbeveratoio per i buoi”. L’opera fotografica è stata conclusa in studio traendo ispirazione dalle sonorità dell’artista afroamericano SunRa e ricordando le suggestioni provate durante l’esplorazione di questo paesaggio, dominato da una natura silenziosa ed estremamente rarefatta.
Nel piano ammezzato e nella cisterna due coppie di artisti in serrato dialogo, Giulia Sensi e Cecilia de Nisco, Lorenzo Aceto e Alan Silvestri. Mentre la Sensi attraverso la possibile ma volutamente resa unica riproducibilità della calcografia, mutua il suo lavoro da un’immagine ossessivamente cercata, ripresa e superata dal Settimo Sigillo di Ingmar Bergman, De Nisco segue “il volo sghembo delle immagini”, percorrendo la linea impossibile disegnata dal continuo scontro tra dimensione individuale e dimensione pittorica. I lavori di Lorenzo Aceto per Palazzo Maccafani hanno come unico tema l’incontro casuale dell’artista con il luogo di un incidente avvenuto poco prima: il paesaggio di alberi si mischia al segno della presenza umana e dal suo passaggio fatto di “fiori, lumini e vetri infranti”. Di contro, Silvestri immagina con slancio intuendo come l’artista stesso afferma, l’atto della sospensione: “immaginare con slancio un piatto di minestra, permette di cogliere la correlazione che esso può avere con lo spazio circostante: un piatto di minestra, immaginato con slancio, diventa la luna sospesa di un intero paesaggio”.
Conclude il percorso l’opera di Daniele Caggiano, per cui la pittura si fa mezzo di prosa, paradosso della forma e si riguarda senza girarsi: nel suo lavoro il paesaggio stesso guarda il quadro per ricordare, come egli stesso scrive: “La leggerezza d’un monolite, sopra un prato di nuvole viola./ Il verso peggiore del miglior poeta,/ La luna di giorno, le tre di notte. /Ilcanto degli alberi, Asterio, il labirinto, Teseo e Poseidone./ Una vuvuzela”.
Biografie artisti
Gioele Pomante (Pescara, 1993), Presente (im)perfetto, Premio d’arte cittá di Treviglio, a cura di Sara Fontana, Treviglio, 2021; Giulia Sensi (Bologna, 1989), Suprize 3, Centro Arti Visive La Pescheria, Pesaro, 2021; Daniele Caggiano (Fano (PU), 1993), Premio G.B. Salvi 68^ edizione, Palazzo della Pretura, Sassoferrato, 2018; Alan Silvestri (Livigno, 1996), 2021 Pittura di respiro, Galleria Ipercubo, Federico Lugger Gallery, Milano; Cecilia De Nisco (Parma,1997), 2021 Principi generali di intossicazione cured by / curata da Lara Pisu e Lorenzo Ciavaglia, Museo d’Arte Contemporanea, Ex cento TAM, Pietrarubbia, italy; Giacomo Alberico (1994), 2021 ‘Straperetana 2021’ collective exhibition in Pereto (AQ) curated by Saverio Verini; Lorenzo Aceto (Pescara, 1985), 2021 No one flies around the sun, Lindenow Art Festival, Handstand und Moral, Leipzig, Germania; Veronica Pratelli (Urbino, 1995), 2020 Surprise curated by Umberto Palestrini, Centro Arti Visive Pescheria, Pesaro
ENG
Curated by Matteo Fato
Artists: Lorenzo Aceto/ Giacomo Alberico/ Daniele Caggiano/ Cecilia De Nisco/ Gioele Pomante/ Veronica Pratelli/ Giulia Sensi/ Alan Silvestri
Opening April 2nd 11.30am-4pm
Until 08.05.2022
“Le nostre mani sono delle immagini, che spesso volgono le spalle al paesaggio; sono fragili eremi colmi di un instabile miele. Tutti noi siamo il nostro spazio frequentato, e anche quando il tuono è nella valle assistiamo i giardini dei nostri tramonti; un giardino in cui la notte abbonda, del verde acume del mondo. Non ci resta che abbandonare le mani ad un roseo sonno, e girarci verso il nostro paesaggio, che ci sussurra in un volo di vespe: vieni a chiedermi dove, ogni goccia cade. (Matteo Fato, D’apres Andrea Zanzotto)”
This short introductory text by Matteo Fato is a veritable linguistic d’après (the elaboration or reinterpretation of an artist’s work by another artist) of Andrea Zanzotto’s poemDietro il paesaggio. The poet dedicated ample space in his research to that place in a landscape in which what is manifested “[…] is not that which is normally perceived, rather that which is presumed to be hidden, inscribed on the back”, just as evidenced in this exhibition curated by Fato.
For the reopening of Monitor Pereto after its winter break, Matteo Fato has invited eight young artists – someof whom will be exhibiting for the first time – toreflect on the inevitable condition of landscapes. Landscape is in fact a sine qua non, something that exists regardless of us and which we are obliged to interact with constantly, in spite of ourselves, our whole lives. By definition, landscape is an area of land which can be visually embraced. These embraces – unconscious at times – take shape through a linguistic panorama developed by the artists in the show. Each drop is unique, even though it has fallen in the same place.
The exhibition opens with a large photographic installation by GioelePomante, conceived in the summer of 2020. The artist, who works as a lifeguard during the summer, probes the relationship between himself and the sea which “is a threat which justifies my presence in this constant vista.” Nerves and waiting, solitude and distant horizons, summer loves and lives which pass us by, utterly adolescent, stubbornly childish and capricious.” In the frescoed room of Palazzo Maccafani, Veronica Pratelli’s large installation is in direct contact with a mountain which stands tall in the distance, visible from the window. The installation consists of a handmade wooden drum kit, a video (which documents the creation of the whole work) and a copper engraving (which bearsthe traces of drumming). Pratelli interacts with the landscape through the sounds of a call and response jam. The reconstructed drum becomes a matrix as ancient as our dialogue with landscape: “I trace this conversation, I drum it, I inscribe it…We always understand each other like this, through sounds.”
In the same room, in an invisible sound dialogue, is a small but precious photographic piece by Giacomo Alberico,Senza Titolo. Itis the visual interpretation of an extraordinary event which took place in Abruzzo more than a thousand years ago when a meteor hit an area of the Sirente-Velino Regional Park, creating a crater which became a lake and later a waterhole for oxen. The photographic work was completed in the artist’s studio taking inspiration from the music of the African American artist Sun Ra, and recalling the awe felt during the exploration of this landscape, dominated by a silent and extremely rarefied environment.
On the mezzanine and in the cistern, two couples of artists are brought together in intense dialogue: Giulia Sensi with Cecilia de Nisco, and Lorenzo Aceto with Alan Silvestri. Sensi creates a unique reproduction of a copperplate,taken from an obsessively sought image from Ingmar Bergman’s The Seventh Seal, which has here been altered and reinterpreted. De Nisco, meanwhile, follows the “the crooked flight of images”, tracing an impossible line drawn from a constant clash between an individual and a pictorial dimension. Lorenzo Aceto’s works for Palazzo Maccafani stem from the artist’s chance encounter which took place shortly before he arrived to the spot: the landscape of trees mingles with the signs of human presence and from its path made of “flowers, grave lights and broken glass.” Against this, Silvestri imagines an act of suspension with zeal: “imagining with zeal a plate of soup allows one to capture the correlation the plate can have with the surrounding space: a plate of soup, imagined with flair, becomes the moonsuspended in an entire landscape.”
The final work in the show is by Daniele Caggiano, for whom painting is a tool for prose, a paradox of form which scrutinises itself without turning back. In his work, landscape looks at painting to remember, as he himself writes: “The lightness of a monolith, above a meadow of purple clouds. / The worst verse by the best poet,/The moon during the day, three o’clock at night./The song of trees, Asterion, the labyrinth, Theseus and Poseidon./A vuvuzela.’
Artists biographies
Gioele Pomante (Pescara, 1993), Presente (im)perfetto, Premio d’arte cittá di Treviglio, a cura di Sara Fontana, Treviglio, 2021; Giulia Sensi (Bologna, 1989), Suprize 3, Centro Arti Visive La Pescheria, Pesaro, 2021; Daniele Caggiano (Fano (PU), 1993), Premio G.B. Salvi 68^ edizione, Palazzo della Pretura, Sassoferrato, 2018; Alan Silvestri (Livigno, 1996), 2021 Pittura di respiro, Galleria Ipercubo, Federico Lugger Gallery, Milano; Cecilia De Nisco (Parma,1997), 2021 Principi generali di intossicazione cured by / curata da Lara Pisu e Lorenzo Ciavaglia, Museo d’Arte Contemporanea, Ex cento TAM, Pietrarubbia, Italy; Giacomo Alberico (1994), 2021 ‘Straperetana 2021’ collective exhibition in Pereto (AQ) curated by Saverio Verini; Lorenzo Aceto (Pescara, 1985), 2021 No one flies around the sun, Lindenow Art Festival, Handstand und Moral, Leipzig, Germania; Veronica Pratelli (Urbino, 1995), 2020 Surprise curated by Umberto Palestrini, Centro Arti Visive Pescheria, Pesaro